Come fermare il prurito alla pancia in gravidanza
Aggiornato il 12 Luglio 2023
Quando scopri di aspettare un bambino, ti aspetti sintomi comuni quali nausea mattutina, aumento di peso, caviglie gonfie, bruciore di stomaco. Tuttavia, ci sono anche piccoli disturbi meno frequenti in cui potresti imbatterti.
Hai mai sentito parlare, ad esempio, del prurito alla pancia in gravidanza? È un disturbo che colpisce diverse future mamme, e che può essere parecchio fastidioso.
Prurito alla pancia in gravidanza, le cause
Le cause del prurito alla pancia possono essere numerose.
Pancia che “tira”
Soprattutto sul finire della gravidanza, vedrai la tua pancia allungarsi e allargarsi in maniera sorprendente. Potresti notare striature rossastre sull'addome, mentre la pelle si allunga per accogliere il tuo utero in crescita. Ed è proprio l’allungamento della pelle attorno all’ombelico, laddove è più sottile, che può causare prurito, irritazione o addirittura un lieve dolore.
Pelle secca
La pelle secca è la prima causa di prurito in qualsiasi parte del corpo, e la pancia non fa eccezione. Spesso, le donne in dolce attesa soffrono di secchezza cutanea: i cambiamenti ormonali causano infatti una perdita di idratazione ed elasticità (la pelle potrebbe addirittura desquamarsi).
Papule orticarioidi pruriginose e placche della gravidanza
Il prurito in gravidanza può essere provocato anche dall’insorgenza di lesioni pruriginose, più frequenti nelle ultime 2 o 3 settimane di gravidanza (in genere si risolvono nei 15 giorni successivi al parto). Come riconoscerle? In genere sono macchioline rosse e irregolari, piane o lievemente sollevate, che compaiono sull’addome e che possono avere una bollicina piena di liquido. Le papule possono diffondersi anche alle cosce, le natiche e la parte superiore delle braccia. In questo caso, il rimedio consiste nell’applicare una crema cortisonica laddove le lesioni sono comparse.
Pemfigoide gestazionale
Malattia autoimmune, è tra le più rare cause di prurito alla pancia in gravidanza (colpisce circa 1 donna su 50.000) Più probabile nel secondo e nel terzo trimestre, la pemfigoide gestazionale comporta la comparsa di piccole vescicole sul busto e sull’addome. A causarla sono gli anticorpi IgG, che attaccano i tessuti cutanei creando infiammazione e un accumulo di liquido tra gli strati della pelle. In genere, l’eritema peggiora durante il travaglio o subito dopo il parto, e può succedere che il bimbo nasca con piccole vescicole che scompaiono poi dopo alcune settimane. Per la mamma, si procede invece con una valutazione clinica e con la somministrazione di corticosteroidi (per via topica od orale).
Colestasi intraepatica della gravidanza
La colestasi della gravidanza inizia di solito con un prurito intenso alle mani e ai piedi, che si diffonde poi fino all’addome. Ad originarla è un disturbo del fegato, un difetto nella secrezione della bile con l’aumento nel sangue degli acidi biliari. Dopo il parto, quando i livelli ormonali tornano nella norma, ecco che anche la colestasi si risolve.
Prurito alla pancia in gravidanza, i rimedi
I rimedi per il prurito alla pancia in gravidanza sono in realtà piuttosto semplici: se a causarlo è una patologia, ovviamente, sarà il tuo medico a consigliarti la terapia da seguire. Se invece soffri “semplicemente” di pelle secca, allora puoi provare ad intervenire direttamente sulla cute.
Innanzitutto, è bene idratarla: stendi uno spesso strato di crema idratante sulla pancia, dopo il bagno o la doccia. Non lavarti mai con l’acqua troppo calda, in quanto tende a seccare la pelle: usa l’acqua tiepida e un detergente delicato, e asciugati tamponando anziché strofinando. Una valida alleata per tutto il corpo, per idratare la tua pancia è la Crema idratante certificata bio, con olio di oliva biologico e il 99% di ingredienti di origine naturale. La sua texture è corposa, quindi basterà una piccola noce per essere massaggiata dolcemente sulla pancia.
Un “rimedio della nonna” che funziona è rappresentato dai bagni con la farina d’avena o con l'Amido di riso. Mettine una manciata nell’acqua della vasca, e avrai sollievo dal prurito. Eventualmente, anziché farti il bagno, puoi anche fare degli impacchi con dell’acqua in cui avrai lasciato in ammollo la farina d’avena per 10-15 minuti (anche dei semplici impacchi d’acqua fredda funzionano).
Se il prurito non dovesse alleviarsi, parla col tuo medico: potrebbe prescriverti dei corticosteroidi topici da applicare sulla pancia, oppure un antistaminico orale.