Vai direttamente ai contenuti

Placenta: cos'è e a cosa serve

Aggiornato il 02 Agosto 2023

Placenta: cos'è e a cosa serve

Introduzione

La placenta è un organo meraviglioso e complesso, essenziale per il corretto sviluppo e la crescita di ogni mammifero, compreso il nostro amato bambino, durante la gravidanza. La sua formazione inizia pochissimi giorni dopo la fecondazione e rappresenta un vero e proprio capolavoro dell'embrione. In questo articolo, esploreremo in dettaglio cos'è la placenta, come si forma e quale ruolo svolge nel garantire la salute e il benessere del feto. Scopriremo le funzioni straordinarie di questo organo, le sue diverse posizioni all'interno dell'utero e come influiscono sulla gravidanza. Inoltre, chiariremo le differenze tra placenta anteriore e posteriore, fornendo informazioni utili per le future mamme. Cominciamo questo viaggio affascinante nel mondo della placenta!

Indice

Che cos'è la placenta e come avviene la formazione

La placenta è un organo temporaneo, noto anche come "deciduo", che si forma all'interno dell'utero e funge da collegamento perfetto tra la madre e il bambino durante la gravidanza. Si sviluppa pochi giorni dopo la fecondazione, quando l'ovulo fecondato (zigote) inizia a subire divisioni cellulari per avvicinarsi all'utero. Intorno al settimo giorno dalla fecondazione, la blastocisti, una sfera cava formata dallo zigote, si impianta nell'endometrio uterino. In questo momento, le cellule embrionali cominciano a formare i villi coriali, che penetrano nell'endometrio e creano un sistema di scambio. Questo processo porta alla formazione della placenta, un organo composto da una porzione materna (derivata dalla decidua basale) e una porzione fetale (derivata dal corion frondoso). 

La placenta prosegue nella sua crescita, arrivando a misurare fino a 30 cm di diametro e a pesare fino a 600 grammi al momento del parto. Ed è proprio dopo il parto che viene espulsa.

Quando si forma la placenta

La formazione della placenta inizia nelle primissime fasi di gravidanza, pochi giorni dopo la fecondazione. Il gruppo di cellule che daranno origine alla placenta si differenzia in due parti: una esterna da cui si sviluppa la placenta stessa e una interna da cui nascerà l'embrione. Lo sviluppo completo della placenta avviene intorno alla dodicesima o tredicesima settimana di gravidanza, ma continua ad aumentare di dimensioni fino alla ventesima settimana.

A cosa serve la placenta

La placenta ha due facce:

  • quella materna, che è collegata all' endometrio dell’utero
  • quella fetale, rivolta verso l'interno dell'utero e dunque verso il feto, da cui si crea il cordone ombelicale

La placenta svolge un ruolo vitale nel consentire gli scambi metabolici e gassosi tra il sangue del feto e quello della madre. Grazie a questo organo straordinario, il feto riceve ossigeno e sostanze nutritive attraverso il cordone ombelicale, e allo stesso tempo elimina gli scarti e i prodotti del metabolismo. Inoltre, la placenta ha funzioni endocrine, producendo ormoni che contribuiscono al proseguimento della gravidanza. Non solo, ma la placenta svolge anche una funzione immunologica, proteggendo il feto e prevenendo il rigetto della gravidanza da parte del corpo materno. Infine, agisce come una barriera protettiva, impedendo il passaggio di sostanze e microrganismi dannosi per la gravidanza.

Placenta anteriore, posteriore alta o previa: tutti i significati

La placenta può impiantarsi in diverse posizioni all'interno dell'utero. Se si impianta sulla parete anteriore dell'utero, si parla di placenta anteriore, quindi più vicina alla parte addominale; se invece si impianta sulla parete posteriore dell'utero, è una placenta posteriore e quindi più vicina alla colonna vertebrale. La placenta previa, invece, si verifica quando la placenta cresce nella parte inferiore dell'utero, in corrispondenza della cervice. Queste posizioni diverse possono avere implicazioni sulla gravidanza e il parto, e la gestione adeguata è essenziale per garantire il benessere della mamma e del bambino.

Generalmente, la posizione della placenta non causa problemi alla gravidanza, tranne nel caso della placenta previa che potrebbe essere un'indicazione per effettuare un parto cesareo. É sempre bene monitorare la posizione insieme all'esperto che segue la gravidanza in modo da decidere insieme quale sia la via più serena da percorrere per voi e il vostro piccolo.

Sacco amniotico e cordone ombelicale

Il sacco amniotico è una sacca piena di liquido amniotico in cui il feto fluttua durante la gravidanza. Esso svolge una funzione protettiva, permettendo al feto di muoversi liberamente e proteggendolo da eventuali urti esterni. Il liquido amniotico è essenziale per la salute del feto, e il suo volume aumenta con la crescita del bambino.

La rottura del sacco amniotico (o quella che conosciamo meglio come rottura delle acque) avviene solitamente prima dell’inizio del travaglio, con perdite di liquido vaginale. In questi casi è bene iniziare a recarsi presso l'ospedale dove è stata seguita la gravidanza perchè potrebbe mancare poco all'arrivo del vostro bambino. In altri casi invece, la rottura del sacco avviene durante il travaglio stesso.

Il cordone ombelicale, invece, rappresenta il collegamento tra la placenta e il feto. Esso è composto da tre vasi sanguigni: una vena che trasporta il sangue ricco di ossigeno e sostanze nutritive dalla placenta al feto e due arterie che trasportano il sangue privo di ossigeno e i rifiuti metabolici dal feto alla madre. Il cordone ombelicale è essenziale per fornire al feto tutto ciò di cui ha bisogno per crescere e svilupparsi e può crescere fino a 60 centimetri per permettere movimenti fluidi al feto.

Subito dopo la nascita del bambino, il cordone ombelicale viene tagliato (dal partner se è presente in sala può effettuare questa semplice operazione con l'aiuto del medico e di un'ostetrica). La parte rimanente viene medicata e cade naturalmente dopo 8-10 giorni, scoprendo quello che sarà l'ombelico del bimbo.

Che cosa avviene dopo il parto

Dopo il parto, la placenta di solito si stacca dall'utero e viene espulsa dalla madre. Questo processo può avvenire naturalmente, oppure può essere assistito da un medico o un'ostetrica. In alcuni casi, possono rimanere dei lembi di placenta attaccati all'utero, e in questo caso sarà necessario un intervento medico per rimuoverli. Una volta che la placenta è stata espulsa, i medici controllano eventuali complicazioni e la trattano come rifiuto ospedaliero.

A volte è possibile anche donare la placenta in quanto, contenendo cellule staminali, è utile per procedere al loro studio.

Conclusioni

La placenta è un vero e proprio miracolo dell'embrione, un organo temporaneo e complesso che svolge funzioni vitali per il benessere del feto durante la gravidanza. Grazie alla placenta, il bambino può ricevere tutti i nutrienti e l'ossigeno di cui ha bisogno per crescere e svilupparsi correttamente, senza che il sangue materno e quello fetale si mescolino. La posizione della placenta può variare, ma in generale non causa problemi alla gravidanza. Tuttavia, nel caso della placenta previa, potrebbe essere necessario un parto cesareo. La placenta, così come il sacco amniotico e il cordone ombelicale, giocano un ruolo fondamentale nel garantire una gravidanza sana e una crescita ottimale del bambino.