Vai direttamente ai contenuti

I disturbi nei primi mesi di gestazione: a quali prestare attenzione? Come riconoscere una gravidanza a rischio?

Aggiornato il 27 Ottobre 2022

I disturbi nei primi mesi di gestazione: a quali prestare attenzione? Come riconoscere una gravidanza a rischio?

Argomento difficile da analizzare: la prima cosa di sicuro è una buona anamnesi, ovvero la raccolta della vostra storia clinica, familiare e personale ed eventualmente ostetrica, se non siete alla prima gravidanza.

 

Il vostro ginecologo quindi, in sede di prima visita, dovrà raccogliere la vostra storia: questo primo incontro quindi necessiterà di un poco di tempo in più, di attenzione maggiore e di collaborazione da parte vostra che dovrete essere in grado di riferire, ricordare, raccontare, senza omissioni, quanto vi riguarda... Tenete sempre in mente che il medico ha il dovere etico del segreto professionale, per cui ogni cosa detta e sviscerata deve rimanere tra lui e voi… e il vostro partner ovviamente, se voi lo acconsentite. Per questo è bene che ogni informazione sia il più possibile esaustiva e che nulla venga omesso.

 

Fatta questa premessa... come sapete alcuni disturbi quali piccoli crampi al basso addome, a volte piccole perdite ematiche, nausea, vomito, conseguente inappetenza, sonno e stanchezza maggiori del solito, sono del tutto normali e per nulla allarmanti.

Altra cosa, ovvio, se le perdite ematiche sono abbondanti o se la nausea non vi permette di alimentarvi in nessun modo.

 

Nelle prime settimane di gravidanza abbiamo comunque poche armi se le perdite sottostanno ad un possibile aborto spontaneo; certo dovrete parlarne con il vostro medico o recarvi in pronto soccorso, ma sappiate che a volte la natura fa comunque il suo corso: esiste un fenomeno di selezione naturale, per fortuna nostra, per cui alcuni iniziali prodotti del concepimento non sopravvivono e poco o nulla possono fare le terapie mediche. Oltre a questo, nelle prime fasi anche una ecografia d’urgenza può non essere dirimente rispetto alla probabilità che la gravidanza abbia o meno una regolare evoluzione. Per cui serve un pò di pazienza e a volte anche una certa dose di fatalismo e di serenità…

 

Se poi la nausea dovesse essere talmente forte da impedirvi una alimentazione efficace e da causarvi un dimagrimento eccessivo, certo anche qui vale la pena di consultare il vostro medico: ci sono situazioni così gravi da necessitare un breve ricovero per potervi aiutare con una idratazione endovenosa efficace e riportarvi ad un relativo benessere ed equilibrio.

 

E se i dolori, i crampi addominali, fossero davvero forti e magari accompagnati da piccole perdite ematiche, l’ecografia a volte necessariamente ripetuta nel tempo e spesso associata al dosaggio ormonale sul sangue dovrà escludere la temibile eventualità di una gravidanza extrauterina, eventualità che spesso necessita di un ricovero ospedaliero. Anche qui non sempre basterà una ecografia o una visita manuale, perché le cose possono essere sfumate e subdole: il vostro ginecologo vi chiederà controlli ravvicinati per essere certo della diagnosi.

 

Ora le prime settimane sono trascorse, tutto pare andare nel migliore dei modi….

Sarà il momento di pensare se e come affrontare il problema delle malattie cromosomiche e, a seconda della vostra età e della vostra storia, vi verranno consigliati test di screening o procedure invasive. A questo proposito ci tengo a farvi presente che la medicina fa passi da gigante e in breve  tempo, per cui quello che era una procedura consigliabile anni fa potrebbe essere superata oggi. Parlatene con il vostro ginecologo possibilmente insieme al vostro partner, prendetevi il tempo giusto per capire e riflettere su quale sia il percorso più adeguato per voi e quale strada vi renda più sereni… A volte la mole di possibilità che vi viene offerta potrà confondervi e allarmarvi, per cui prendetevi il tempo giusto e sviscerate con il vostro medico la problematica  .

Lo specialista potrà essere in grado di offrirvi le procedure necessarie oppure vi invierà nei Centri adeguati.

 

Credo fermamente che, dopo una buona anamnesi e un buon inquadramento clinico della vostra gravidanza, l’ecografia oggi sia lo strumento più efficace, se ben utilizzato ovviamente, per identificare eventuali rischi per il proseguimento sereno della vostra gestazione, fermo restando che neppure questo presidio così strabiliante e affascinante e così in continua evoluzione potrà, neppure nelle mani più esperte, escludere tutti i problemi possibili e darvi una garanzia di salute per il vostro futuro bambino... Ma tanto si può sapere e indagare e vale la pena farlo.

 

Imparate ad ascoltarvi, ad osservare senza drammatizzare ma con sensibilità e attenzione, i vostri cambiamenti: la pancia che cresce, le perdite vaginali fisiologiche o meno, le sensazioni,  il controllo del vostro peso corporeo, la qualità del vostro sonno….. Tutto collabora alla conferma del vostro stato di benessere generale.

 

 

    

Dottoressa Patrizia Gementi

 

Dirigente dell’Unità di Ostetricia e Ginecologia presso l’Ospedale Buzzi di Milano

 

Studio Medico Associato Oldrini e Gementi (Piazza Libertà 2, 20010 Cornaredo MI)

 

Medical Center Buonarroti (Via Tiziano 9, 20145 Milano)