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Tutti i benefici dell'allattamento al seno e come favorirlo

Aggiornato il 07 Maggio 2024

Tutti i benefici dell'allattamento al seno e come favorirlo

L’allattamento al seno porta con sé innumerevoli benefici. Non è quindi un caso che l'Organizzazione Mondiale della Sanità lo annoveri tra i più importanti obiettivi di salute pubblica globale.

Le linee guida, in questo senso, parlano chiaro: l'OMS raccomanda l'allattamento al seno fino al compimento del sesto mese di vita del bambino, con la possibilità di proseguire fino a quando mamma e bebè ne sentano il bisogno o il desiderio.

Tuttavia, avviare l'allattamento al seno non è facile: quello che è stato sempre dipinto come un inestimabile momento di bonding tra mamma e bambino potrebbe generare ansie e timori. Soprattutto perché, almeno inizialmente, possono subentrare problemi di attaccamento, suzione e/o dolore.

Vediamo dunque insieme qual è l’attaccamento corretto per l’allattamento al seno, e quali sono i benefici del latte materno per il bambino.

L’attaccamento corretto per l’allattamento al seno

Per favorire l'allattamento materno sono state stilate diverse linee guida a opera dell'Organizzazione Mondiale della Sanità, del Ministero della Salute e della Società Italiana di Neonatologia (SIN).

Innanzitutto, è fondamentale assicurarsi che il neonato sia ben posizionato: una posizione sbagliata può generare difficoltà nell'attaccamento, ma anche dolore durante la suzione, contribuendo all'eventuale comparsa di ragadi e/o ingorghi. Se si hanno problemi in questo senso è bene rivolgersi ad un'ostetrica o a un IBCLC (consulente professionale in allattamento materno) così da apprendere quali siano le posizioni più indicate per permettere al bebè di poppare correttamente.

Il Ministero della Salute ha stilato un vademecum che può aiutare la neomamma:

  • tieni il bimbo vicino a te: il suo viso deve trovarsi di fronte al seno;
  • assicurati che il nasino o il labbro superiore si trovino davanti al capezzolo;
  • avvicina sempre il bimbo verso il seno, mai il contrario, e fai in modo che per ciucciare non debba girarsi né allungarsi;
  • tieni la schiena ben dritta, coi piedi poggiati a terra e con un cuscino a sostenere il piccolo (il cuscino per l’allattamento è uno dei must di ogni lista nascita che si rispetti!);
  • se sei reduce da un taglio cesareo, nei primi giorni dopo il parto o quando sei molto stanca, preferisci l’allattamento da sdraiata.

Per verificare il corretto attaccamento per l’allattamento al seno, controlla che il bimbo abbia la bocca bene aperta, che il suo mento sfiori il seno e il labbro superiore sia “rovesciato” in fuori, ma anche che l’areola si veda di più sopra il labbro superiore anziché sotto il labbro inferiore.

Allattamento a richiesta ed esclusività

Fino a qualche decennio fa l'allattamento al seno era scandito da orari ben precisi, ai quali il neonato doveva abituarsi. Oggi le cose sono cambiate e, anzi, la maggior parte dei pediatri, delle ostetriche e dei neonatologi consiglia l'allattamento a richiesta. Le poppate, quindi, non seguiranno orari rigidi, soprattutto durante i primi mesi di vita: i neonati dovranno avere la possibilità di attaccarsi al seno ogni qualvolta lo desiderino. Questa metodologia, durante i primi giorni di vita del bebè, diventa anche un ottimo modo per stimolare la produzione del latte, che il corpo della mamma produce proprio in relazione alla richiesta da parte del bambino.

Inoltre, per favorire l'allattamento al seno, è opportuno che al bebè non sia dato niente al di fuori del latte materno per i primi 6 mesi di vita. Un neonato si sazia e si disseta con il latte della mamma e non ha bisogno di nient'altro: in estate, quando presumibilmente avvertirà un maggior senso di sete, cercherà più frequentemente il seno.

Evitare il ciuccio e il biberon (almeno all'inizio)

Ciucci e tettarelle possono ostacolare l'allattamento al seno: ecco perché andrebbero evitati almeno durante tutto il primo mese di vita del bebè. La suzione dal cosiddetto succhietto è infatti molto diversa dalla suzione diretta dal seno e, per questo, potrebbe andare ad interferire in modo negativo sull’allattamento, creando non pochi problemi a mamma e papà.

Allattamento notturno

Al fine di favorire l'allattamento al seno sono fondamentali anche le poppate notturne. Oltre a non far calare i valori della prolattina e a stimolare la produzione di latte, l'allattamento notturno rientra pienamente nella filosofia dell'allattamento a richiesta.

Durante i primi mesi può diventare molto faticoso e la carenza di sonno si farà sentire: per questo esperti e neonatologi consigliano di far dormire il bebè nella stessa stanza di mamma e papà. In questo modo sarà più facile gestire le poppate.

È tuttavia vietato far dormire il neonato nel lettone insieme ai genitori, perché è un comportamento che aumenta il rischio di SIDS (morte in culla). Sul sito del Ministero della Salute si consiglia piuttosto il cosiddetto letto "a sidecar": si può togliere una sponda del lettino del bambino così da fissarlo al lettone. Ognuno avrà il suo spazio e allattare sarà più semplice, anche di notte.

I benefici dell’allattamento al seno

L’allattamento al seno è molto più che un nutrimento, per il neonato. Il latte materno consente infatti al piccolo di beneficiare degli anticorpi della mamma, e lo protegge da tutta una serie di patologie.

Come riportato anche sul sito del Ministero della Salute, l’allattamento al seno protegge dalle otiti e dalle infezioni alle vie respiratorie, riduce il rischio di gastroenteriti e allergie, di diabete e di tumori al sistema linfatico, e migliora la vista e lo sviluppo psicomotorio.

Per i genitori, poi, è una scelta decisamente pratica. Allattare il bimbo al seno è gratuito, consente d’avere il latte sempre alla giusta temperatura, e aiuta l’utero a contrarsi in modo naturale velocizzando il recupero post-parto.

Per qualsiasi problema o dubbio non aver paura a rivolgerti ad un esperto: ti basterà andare in un consultorio per ricevere tutte le informazioni di cui hai bisogno. Non ci resta che augurarti buon allattamento!