Sole e la pelle del tuo bambino
Aggiornato il 04 Aprile 2024
Essenziali per la nostra salute, in talune circostanze questi raggi possono anche risultare estremamente dannosi. Per quanto riguarda i raggi UV, ricorda che la pelle dei bambini è più fragile rispetto a quella degli adulti e, incapace di difendersi contro le aggressioni del sole, conserva per molti anni il “ricordo” delle passate scottature. L’infanzia è un periodo chiave per quanto riguarda l’esposizione al sole e i genitori svolgono un ruolo importante nel preservare la pelle del bambino. Impara insieme a noi a conoscere i pericoli del sole per proteggere adeguatamente il tuo bambino!
L'IRRAGGIAMENTO SOLARE
I diversi tipi di raggi solari Delle radiazioni che raggiungono la Terra distinguiamo tre tipi di raggi che hanno un effetto sull’organismo:
• i raggi solari visibili (quelli percepiti dall’occhio umano),
• i raggi infrarossi (IR),
• i raggi ultravioletti (UV) con l’ulteriore distinzione tra UVA e UVB. Lo strato di ozono ferma i raggi UV con una lunghezza d’onda inferiore a 290 nanometri (UVC) e gli UVB più corti (280-290 nm). Gli effetti sulla pelle Gli effetti dell’irraggiamento solare sulla pelle variano in base alla lunghezza d’onda dei raggi solari: maggiore è la lunghezza d’onda, più il raggio penetra in profondità nella pelle.
I raggi UVA e UVB hanno pertanto conseguenze diverse:
• i raggi UVB sono abbronzanti, ma sono anche responsabili di scottature, invecchiamento cutaneo, tumori della pelle. Sono molto nocivi per la nostra pelle.
• i raggi UVA penetrano in profondità e sono responsabili dell’abbronzatura, ma anche dell’invecchiamento cutaneo e delle rughe. I raggi UVA sono meno potenti degli UVB, ma sono molti di più: rappresentano infatti il 98% di tutti i raggi ultravioletti, mentre gli UVB sono solo il 2%. Inoltre, la loro azione è costante durante tutta la giornata e tutto l’anno; gli UVB invece sono molto potenti nelle ore centrali del giorno e in estate, mentre sono più deboli al mattino, la sera e in inverno.
Una buona protezione solare deve quindi difendere la pelle sia dai raggi UVA che dagli UVB. La quantità di raggi solari ricevuta La quantità di raggi solari che la nostra pelle riceve dipende da numerosi fattori:
• La stagione: a luglio, nell’emisfero settentrionale, il rischio di scottature dovute ai raggi UVB è 100 volte maggiore che in inverno.
• La latitudine: l’intensità del sole è massima all’equatore dove i raggi del sole sono verticali e dunque compiono un tragitto minore per attraversare lo strato di ozono.
• L’altitudine: la quantità di raggi UVB aumenta del 4% ogni 300 metri di altitudine. Questo spiega perché in montagna ci si scotta più facilmente.
• L’orario: al mattino e la sera i raggi sono obliqui. Invece, tra le 11.00 e le 14.00 attraversano con più facilità lo strato di ozono: in quelle ore infatti l’irraggiamento da UVB è massimo.
• Le nuvole: in base al loro spessore e la loro altitudine, fungono da filtro ai raggi UV, ma occorre comunque fare attenzione: è possibile scottarsi anche con il cielo coperto.
• La natura del suolo: il potere riflettente del suolo è diverso che si tratti di neve (85%), sabbia (17%), acqua (5%) o erba (3%). Così, la montagna riunisce in sé tutti i pericoli con più UVB a causa dell’altitudine e del potere riflettente della neve.
• L’acqua: riflette fino al 20% dei raggi UV (il rischio di scottature quindi persiste anche sott’acqua).