Ritenzione idrica in gravidanza: cosa fare?
Aggiornato il 17 Luglio 2023
La ritenzione idrica è un problema comune durante la gravidanza e può causare disagio alle donne in dolce attesa. Quello della ritenzione idrica, infatti, è un problema frequente nel mondo femminile e tende a intensificarsi durante i nove mesi della gestazione. Ma si può fare qualcosa per combattere la ritenzione idrica in gravidanza così da alleviare la sintomatologia (spesso dolorosa) e migliorare la situazione anche dal punto di vista estetico? In questo articolo, esploreremo le cause della ritenzione idrica in gravidanza, i rimedi disponibili e le strategie preventive che possono aiutare a gestire questa condizione. Scopri di più su come affrontare la ritenzione idrica durante i nove mesi di gestazione per ridurre i sintomi e migliorare il tuo benessere complessivo.
Indice
Cause della ritenzione idrica in gravidanza
Quante donne in stato interessante, soprattutto a fine giornata, si sono ritrovate con caviglie, gambe e piedi gonfi? Il ristagno dei liquidi in gravidanza è purtroppo un problema molto diffuso e - solitamente - tende a intensificarsi durante l'ultimo trimestre di gestazione. La ritenzione idrica durante la gravidanza può essere attribuita a diversi fattori: l'aumento di peso fisiologico, i cambiamenti ormonali e l'aumento del progesterone possono causare vasodilatazione e il conseguente accumulo di liquidi nel corpo, provocando gonfiore.
Le parti del corpo più colpite dalla ritenzione idrica sono spesso le caviglie, le gambe e i piedi, ma in alcuni casi il gonfiore può interessare anche le mani e il viso, soprattutto durante i mesi più caldi dell'anno.
Rimedi per la ritenzione idrica in gravidanza
Esistono diverse strategie che possono aiutare a ridurre la ritenzione idrica durante la gravidanza. Ecco alcuni suggerimenti utili:
Posizione supina con gambe sollevate
Mantenere le gambe leggermente sollevate quando si è in posizione supina può favorire la circolazione sanguigna e ridurre il gonfiore. È consigliabile utilizzare uno o più cuscini per sollevare le gambe durante il riposo. Questa posizione, favorisce la circolazione sanguigna.
Evitare il prolungato tempo in piedi
Soprattutto nell'ultimo trimestre di gravidanza, è importante evitare di trascorrere troppo tempo in piedi. Quando è necessario rimanere in piedi, è consigliabile utilizzare calzature comode e non troppo strette, che non comprimano né la pianta del piede né la caviglia.
Ridurre il consumo di sale e bere a sufficienza e mangiare bene
Limitare l'assunzione di sale può contribuire a ridurre la ritenzione idrica. Segui una dieta equilibrata, ricca di frutta, verdura e alimenti ad alto contenuto di fibre ma non solo, è anche importante bere almeno due litri di acqua al giorno per stimolare la diuresi, contrastare il classico ristagno di liquidi e favorire l'eliminazione di quelli in eccesso.
Massaggi e trattamenti localizzati
I massaggi possono essere un valido aiuto per ridurre il gonfiore causato dalla ritenzione idrica in gravidanza. È possibile utilizzare gel defaticanti specificamente formulati per le donne in gravidanza e massaggiare delicatamente le aree interessate, come le gambe, dai piedi alle cosce. In caso di cellulite, si può massaggiare la zona del corpo con un trattamento specifico scegliendo tra una texture in crema, in olio oppure in siero.
Attività fisica moderata
Svolgere regolarmente attività fisica moderata, previa consultazione del proprio medico o ginecologo, può favorire la circolazione corporea e prevenire il ristagno dei liquidi. Una semplice passeggiata giornaliera di mezz'ora può essere un'ottima opzione. In dolce attesa, consulta sempre il tuo medico per scegliere l'attività fisica più adatta alla tua condizione.
Indossare indumenti comodi
Utilizzare indumenti comodi, preferibilmente di tessuti traspiranti, può favorire la circolazione sanguigna e prevenire il ristagno dei liquidi.
Ora che hai compreso le cause della ritenzione idrica in gravidanza e conosci i rimedi e le strategie preventive, puoi affrontare questa condizione in modo più consapevole. Ricorda sempre di consultare il tuo medico o ginecologo per un'adeguata valutazione della tua situazione individuale.