Luci e ombre della maternità
Aggiornato il 30 Novembre 2022
La maternità è anche una responsabilità a tempo pieno, che occupa 24 ore su 24, e può provocare un certo sgomento iniziale. Finito l’entusiasmo dei primi mesi, infatti, emerge un inatteso disagio derivato dalle rinunce dei propri interessi, dalla difficoltà nel ristabilire la vita di coppia, nel mantenere relazioni con gli amici.
Molte neomamme hanno l’impressione di perdere la loro identità nelle prime settimane dopo il parto e si sentono quasi “un’estensione” del loro piccolo. In altre parole, l’idea che mettere al mondo un figlio sia, per natura, semplice e fonte di gioia, si scontra con le difficoltà legate alla gestione del neonato e alla complessa riorganizzazione del sistema familiare. La neo-mamma ha paura di un cambiamento che non controlla e teme di non essere all’altezza, provando un misto di frustrazione, sensi di colpa e vergogna.
Tutte situazioni che portano ansia e delusione, insinuando nella donna il dubbio che il momento tanto sognato non corrisponda esattamente alle attese. Un vero e proprio “terremoto” interiore, insomma, dove si sommano gli aspetti psichici e fisici, la necessità di imparare un nuovo ruolo, quello di genitore, e gli aspetti relazionali con il compagno, chiamato anche lui al cambiamento. Se, dunque, da un lato, la gravidanza è vista come un potenziale momento di sviluppo e di crescita personale e affettiva, dall’altro, può venire percepita come un periodo di stress e di malessere psicologico.
Dunque che fare? Il primo accorgimento per avere la meglio su questi chiaroscuri è godere di ogni istante che la maternità vi regala - prima e dopo il parto - pur riservando al bambino la maggior parte del tempo, non dimenticate di trovare qualche ora da dedicare a voi stesse e al vostro benessere senza sentirvi in colpa. In particolare, cercate di capire cosa vi aiuta a rilassarvi, ricorrendo, sia durante che dopo la gravidanza, a massaggi rilassanti, meditazione o respirazione profonda.
Esercitandovi regolarmente, riuscirete a rilassarvi con più facilità e a recuperare energie preziose da dedicare al vostro bambino. Amici e parenti vi aiuteranno a mantenere il contatto con il mondo esterno. Se non è il momento ideale per stringere nuovi rapporti di amicizia, potete però chiamare più spesso le persone care, anche solo per un caffè e una chiacchierata. Per attenuare le paure può essere utile anche parlare liberamente con il partner e/o confrontarsi con un professionista esperto (psicologo, ostetrico, ginecologo), ponendo domande e chiedendo consigli.
Obiettivo: ottenere rassicurazioni sul piano personale e psicologico (oltre che medico) e non farsi sopraffare dalle emozioni, confrontandosi con una dimensione interiore più profonda senza timore. Solo così la componente gioiosa e gratificante della maternità avrà il sopravvento su tormenti e incertezze.
Monica Caiti