Il linguaggio segreto dei gemelli: tutto sulla criptofasia
Aggiornato il 02 Dicembre 2022
Una lingua misteriosa o un solido legame: tutto sulla criptofasia
Chi ha dei gemelli sa bene quanto forte possa essere il legame che li unisce. Dopo aver condiviso il grembo materno, la connessione che si crea tra i bambini gemelli è così speciale che non di rado sfocia in fenomeni davvero curiosi. Non tutti sanno, infatti, che nei primi anni della loro vita i gemelli possono arrivare a sviluppare un linguaggio privato del tutto particolare, che solo loro usano e, soprattutto, comprendono. Stiamo parlando della criptofasia.
E se a prima vista potrebbe sembrare un comportamento del tutto innocuo, in realtà la criptofasia può nascondere molte insidie. Scopriamo di più.
Significato di criptofasia
Per capire meglio cos'è la criptofasia partiamo prima di tutto dall'etimologia della parola. Di derivazione greca, essa si compone delle parole cripto, ovvero “segreto”, e phasia, che significa “discorso”. Solitamente questo linguaggio segreto si compone di espressioni onomatopeiche, neologismi e parole reali adattate alla capacità fonologiche tipiche dell’età dei bambini. Anche i neonati che non hanno un fratello gemello attraversano una fase simile, ma vivere a contatto col mondo degli adulti e quello degli altri bambini crea la forte necessità di essere compresi dal prossimo.
Il legame speciale che unisce i gemelli e il loro rapporto spesso simbiotico, al contrario, può aumentare notevolmente le possibilità dello sviluppo della criptofasia, a scapito del linguaggio convenzionale.
Gemelli e criptofasia: bisogna intervenire? Rischi e conseguenze
Gli studiosi affermano che circa il 50% dei gemelli comunica attraverso la criptofasia, un linguaggio segreto che neanche mamma, papà e nonni riescono a capire. Precisiamo, però, che questo fenomeno può essere altresì visibile in fratelli (o sorelle) nati a poca distanza l'uno dall'altro: le simili capacità fonologiche sono terreno fertile per lo sviluppo di un linguaggio segreto.
L'intervento di mamma e papà in questi casi è fondamentale: i bambini devono essere esposti maggiormente alla lingua degli adulti e spinti a utilizzare parole di senso compiuto, comprensibili da tutti. I bambini che sviluppano la criptofasia, infatti, possono non sentire il bisogno di comunicare con gli altri, con il risultato di chiudersi in un mondo a sé.
Le conseguenze della criptofasia possono essere anche gravi, perché possono portare sia a un ritardo nello sviluppo del linguaggio, sia a difficoltà di relazione sociale con gli altri bambini e adulti.
Come risolvere il problema? Sarebbe bene far interagire i gemelli anche con altri bambini, soprattutto quando cominciano a dire le prime paroline. Una volta raggiunta l'età della scuola dell'infanzia, poi, sarebbe opportuno inserire i piccoli in classi diverse, cosicché siano costretti a utilizzare la lingua “convenzionale” per farsi comprendere dagli altri.
E' sempre consigliabile comunque rivolgersi ad uno specialista che saprà indirizzare i genitori al meglio per la gestione di questa situazione.
Curiosità sulla criptofasia:
I primi studi sulla criptofasia risalgono a più di quaranta anni fa, quando alcuni studiosi ricevettero l'incarico di interpretare il caso delle gemelle Grace e Virginia Kennedy. Questa due sorelline americane sono cresciute con la nonna tedesca. Le piccole, all'età di 6 anni non parlavano inglese ma, in compenso, una lingua comprensibile solo tra loro due e anche abbastanza complessa, in base a quanto riportato dai famigliari.
Proprio a questa lingua venne dato il nome di criptofasia. I linguisti riuscirono addirittura ad identificare delle regole grammaticali e di sintassi.