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Come capire i bisogni dei bambini

Aggiornato il 27 Ottobre 2022

Come capire i bisogni dei bambini

 

Ok, ormai lo sappiamo: il mestiere di genitore è il più difficile del mondo. Accogliere un figlio nella nostra vita è un vero dono e come tale richiede tanto, tantissimo impegno.

Quando sono diventata mamma sapevo che sarebbe stata una grande avventura, ma – come tutte le mamme in attesa – non avevo la percezione precisa della quantità e della qualità dell’impegno che richiede un bambino.

 

Ogni bambino è diverso ed ha caratteristiche proprie, sta a noi genitori trovare il modo giusto per rispondere ai suoi bisogni cercando di garantire serenità, equilibrio, gioia. Insomma sta a noi cercare di crescere un bambino felice. Ma quali sono i bisogni dei bambino, quelli veri, quelli basilari?

 

Ne ha parlato la dott.ssa Paola Coscia, infermiera pediatrica professionista e responsabile dei Reparti di neonatologia e terapia intensiva neonatale dell’Ospedale Niguarda di Milano, nel corso l’incontro “Genitori crescono” organizzato presso Maison Mustela, cui ho partecipato qualche giorno fa.

La dott.ssa Coscia ha coinvolto un gruppo di future e neomamme in un percorso di serena consapevolezza introducendo un’ampia serie di tematiche molto interessanti, accompagnate di consigli pratici e utili. Il tutto mettendo sempre in primo piano i bisogni del bambino e il rispetto per la sua individualità.

 

Presentiamo ora i bisogni su cui si è soffermata la dott.ssa Paola Coscia.

 

Essere amati

 

È il bisogno più importante: il senso di sicurezza dei piccoli deriva alla consapevolezza di poter contare su qualcuno che li accetta incondizionatamente, anche quando “non fanno i bravi” o combinano  qualche marachella. Ciò non significa però cedere ai loro “capricci”. È fondamentale far sentire sempre al bambino quanto lo amiamo. Una buona intesa genitori-bimbo ha effetti positivi sia sul piano fisico sia su quello psicologico.

 

 

Tempo

 

Il dialogo, il contatto fisico, le attività condivise: la qualità del tempo trascorso insieme è più importante della quantità (senza però trascurare quest’ultima, anch’essa molto importante). La presenza della mamma in casa, anche se talvolta occupata in altre attività, crea un’atmosfera calda e protetta. Il bambino si sente rassicurato e gioca con tranquillità.

 

Stabilità

 

Stabilità significa anzitutto poter contare su un solido legame affettivo. Per crescere sono importanti gli stimoli e le novità, ma sempre in un contesto di continuità e coerenza. La ritualità dei gesti aiuta il bambino a prevedere cosa gli accadrà, infondendo un senso di sicurezza. Orari fissi per la pappa e il sonno, accompagnati da rituali (es. lettura prima della nanna) sono appuntamenti speciali che rassicurano il bambino e lo aiutano a prendere sonno.

 

Regole

 

Le regole sono necessarie: poche e chiare, aiutano il bambino ad orientarsi e generano un senso di protezione. Sapere che mamma e papà hanno il controllo della situazione dà sicurezza. L’importante è non fare mai far percepire incertezza da parte nostra. Bisogna stabilire regole chiare, sempre adattate all’età e alla maturità del bambino. Naturalmente serve da parte nostra molta coerenza: solo così il bambino sarà portato a cogliere il significato delle regole e a rispettarle. Ai bambini più grandi è bene spiegare i motivi che stanno alla base delle regole, sempre con parole chiare e semplici.

 

Rispetto

 

Il rispetto del bambino è un elemento chiave: riconoscere i bisogni del bambino come autentici, insegnare ad accettare e a dominare collera, rabbia, gelosia, sono tutti aspetti che gettano le basi per la sua futura autonomia e autostima.

Il compito del genitore è rispettare le emozioni del bambino e aiutarlo a decifrarle, esprimerle e dominarle. A un bambino che prova gelosia per il fratellino è importante spiegare, per esempio, che se è normale provare questa emozione, non è normale fare del male al fratellino.

Quando il bambino manifesta delle paure dobbiamo fargli sentire che non è solo ad affrontarle. Dobbiamo ascoltarlo e, una volta che si è tranquilllizzato, sdrammatizzare, ma senza mai “prenderlo in giro” (il senso dell’umorismo dei bambini è molto diverso dal nostro).

 

Ascolto

 

Ascolto e comunicazione sono fondamentali per stabilire un clima di fiducia in famiglia: mostriamoci disponibili e sinceri (senza lasciarci mettere in crisi da argomenti imbarazzanti). Non è necessario dire tutto o entrare nel dettaglio. L’importante è che il bambino capisca che lo stiamo ascoltando. Non banalizziamo la conversazione, fingendo di non aver sentito, o magari cambiando discorso. Questi comportamenti disincentivano il dialogo e spingono il piccolo a non chiedere più.

 

Ritmi

 

Agiamo nel rispetto dei tempi di sviluppo del bambino: non mettiamolo in situazioni che non è ancora in grado di gestire, ma non sottovalutiamo le sue capacità. Cerchiamo di capire sempre il bambino, nelle sue capacità e nelle sue caratteristiche. Non chiediamogli ciò che non è in grado di soddisfare e non preoccupiamoci delle sue piccole regressioni, sono normali in questa fase della crescita.

Lasciamogli spazio quando intuiamo che può “cavarsela da solo” (per esempio, se è arrivato il momento di lavarsi o vestirsi senza il nostro aiuto). Evitiamo invece di essere iperprotettivi: vedere pericoli dappertutto può creare insicurezza nel bambino.

 

Tutte pronte per il mestiere più bello del mondo?

 

 

Genitori crescono. Come capire i bisogni del bebè

28 maggio e 17 giugno (ore 11.00 e ore 13.00)

Maison Mustela, Corso Magenta 12, Milano

 

 


 

Raffaella Caso

 

Raffaella si definisce una mamma (quasi) green perché “nessuno è veramente green (alzi la mano chi ci riesce!)... però ci provo, costantemente e con soddisfazione. Non sono una fissata, ma credo nell'impegno dei singoli e provo ogni giorno a trovare nuove soluzioni per vivere green!”
 

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