L'esposizione dei bambini al sole: tutto quello che devi sapere
Aggiornato il 04 Aprile 2024
Bambini al sole
L’arrivo dell’estate coincide con il periodo delle vacanze scolastiche per bambini e ragazzi e, di conseguenza, con un maggior numero di attività all'aria aperta ed in genere con soggiorni, più o meno lunghi, al mare o in montagna. Tutto ciò comporta una maggiore esposizione dei bambini al sole e agli effetti delle sue radiazioni, in particolar modo sulla cute. Le radiazioni solari sono costituite da raggi ultravioletti (UVA ed UVB), infrarossi e luce visibile: i più importanti, per quanto riguarda le azioni sulla cute, sono gli ultravioletti (rappresentano il 5% dell’intera radiazione solare), e tra essi gli UVA ( rappresentano il 98% degli UV).
Quali sono i benefici dell'esposizione al sole?
Il sole esercita sull’organismo azioni positive (calore, benessere, produzione di Vitamina D) ma, in maggior misura, azioni negative, alcune delle quali a breve termine (secchezza cutanea, arrossamento e scottature, fotosensibilizzazione, foto-tossicità), altre a medio e lungo termine (alterazione del DNA, tumori cutanei quali i melanomi). Prima di procedere è necessario evidenziare che, a prescindere dal fototipo individuale, la pelle dei bimbi, soprattutto nei primi 2-3 anni di vita, è diversa da quella dell’adulto: ha infatti meno acqua al suo interno, una barriera cutanea non completamente formata ed uno spessore inferiore. Ha anche un patrimonio di cellule staminali che fisiologicamente tende a ridursi con gli anni ma che è particolarmente sensibile agli effetti delle radiazioni solari.
Quali sono i rischi di una scorretta esposizione solare?
Al di là della necessità di garantire un’esposizione al sole sufficiente alla produzione di Vitamina D, estremamente importante per il benessere dell’osso (pare siano adeguate esposizioni di 15-20 minuti al giorno) e per tutta una serie di altre azioni su diversi apparati, è fondamentale proteggere la pelle, quale azione preventiva nei confronti dei danni causati dal sole, in particolar modo quelli a medio e lungo termine. Dati statistici evidenziano che oltre il 50% dell’esposizione solare totale si realizza nei primi 18 anni di vita, e contestualmente che eventuali scottature occorse in età infantile quadruplicano il rischio di melanomi e di altri tumori cutanei in età adulta.
Peraltro numerosi studi condotti in varie parti del mondo evidenziano come nella maggioranza dei casi i bambini non siano sufficientemente protetti (trascorrono molte ore al sole senza la protezione di indumenti, l’applicazione delle creme protettive è poco frequente, la tipologia delle stesse e soprattutto l’indice di protezione non è adeguato, non utilizzano occhiali sa sole etc.). Tutto ciò premesso, oltre a rispettare alcune semplici norme quali evitare l’esposizione per periodi prolungati e nelle fasce orarie a maggior insolazione e utilizzare indumenti protettivi (magliette e calzoncini, cappellino, occhiali), è di fondamentale importanza l’applicazione di creme protettive che, lo anticipo, deve avvenire prima dell’esposizione solare, frequentemente (ogni 2 ore) e dopo ogni bagno. Alla fine di una lunga giornata sotto il sole, è fondamentale lenire la pelle applicando anche un latte doposole. Anche se non ci sono danni questa tipologie di creme favorisce l'idratazione e permette alla pelle di rigenerarsi.
L'importanza della crema solare e degli accessori:
L’applicazione della crema non rappresenta peraltro un nulla osta ad esposizioni prolungate. Proprio per le peculiari caratteristiche della cute dei bambini, sopra evidenziate, è intuitivo che le creme protettive consigliate debbano avere caratteristiche specifiche sia in situazioni fisiologiche che, ancor di più, in condizioni di cute alterata o francamente patologica (pensiamo, ad esempio, alla dermatite atopica). Sinteticamente, le creme possono contenere schermi minerali (agiscono per riflessione, funzionando come uno specchio), filtri chimici (o organici) che funzionano con un meccanismo di assorbimento e filtri organo-minerali che agiscono sia per riflessione che per assorbimento. A prescindere dalla tipologia, le creme solari devono garantire una protezione sia contro gli UVA che gli UVB (in osservanza alle Direttive europee, la protezione nei confronti degli UVA deve essere almeno un terzo di quella verso gli UVB) ed il fattore di protezione contro gli UVB (indice SPF) deve essere chiaramente indicato (attualmente si è concordi nel consigliare preparati con indici SPF 50+).
Un altro aspetto importante che andrebbe sempre considerato è la presenza di eventuali allergeni, sostanze potenzialmente tossiche, alcool, nanoparticelle, profumi. Tutti questi componenti, in considerazione della maggiore sensibilità della cute del bambino, non dovrebbero essere contenuti in creme indicate nella fascia di età pediatrica. Nei più piccoli, appare utile l’applicazione di creme/spray colorati che facilitano il controllo della corretta applicazione. In ogni caso è importante l’esempio dei genitori (il bambino che vede il papà e/o la mamma utilizzare una crema tenderà ad imitarli e acquisirà maggiore attenzione verso la protezione dal sole); quindi ricordiamoci che i bambini ci osservano e ci imitano, nel bene e nel male.
Infine, massima attenzione alla protezione della pelle ma non dimentichiamo gli occhi. Esiste una correlazione dimostrata tra esposizione al sole e sviluppo di cataratta nell’età adulta. Pertanto, oltre alle creme solari, non dimenticate un valido occhiale da sole.
Quali sono gli orari migliori per l'esposizione al sole dei bambini?
É davvero importante che neonati evitino l'esposizione diretta al sole ma, se questo non può essere evitato, allora bisogna sapere come proteggerli al meglio. Infatti, l'esposizione al sole comporta anche dei benefici per la pelle.
Di norma, sarebbe bene evitare che i bimbi prendano il sole nelle ore centrali della giornata. I raggi infatti tendono ad essere molto più forti e, anche se il cielo è coperto, le nuvole non schermano i raggi solari. La corretta esposizione sarebbe dalla mattina presto fino alle 11 e nel tardo pomeriggio, dalle 16 in poi. Fate sempre attenzione anche all'ambiente: altitudine, vento fresco o le nuvole possono aumentare o ridurre la percezione del sole. Per evitare scottature o colpi di calore, è ideale far giocare i bambini in una zona ombreggiata e non tutto il giorno sotto la diretta esposizione al sole, ricordandosi sempre di utilizzare occhiali, cappellino e possibilmente una maglietta. Lo stesso vale per l'ombrellone, pur creando ombra, non è in grado di schermare la pelle dai raggi solari durante tutto il giorno. Per questo è fondamentale applicare sempre la protezione solare: per proteggere al meglio le zone più delicate come viso e orecchie puoi usare un pratico stick ad alta protezione mentre, dopo ogni bagno, puoi proteggere la pelle con un latte solare spray facile e veloce da applicare.
Dr. Domenico Careddu
Medico Chirurgo, specialista in Pediatria
Specialista in idrologia medica
Master di II livello in fitoterapia
Master di II livello in neonatologia