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Babysitter, sì o no?

Aggiornato il 08 Novembre 2022

Babysitter, sì o no?

 

Quando finisce il congedo per maternità arriva il momento non sempre facile di decidere a chi affidare le cure del proprio bambino. Se quasi la metà delle famiglie italiane può contare sull’aiuto dei nonni, la maggior parte dei  genitori si trova a dover scegliere tra l’iscrizione del piccolo ad un nido o l’assunzione di una baby sitter.

 

Al di là delle preferenze personali tra l’uno e l’altro la scelta deve certamente considerare anche aspetti pratici come l’orario di lavoro, la flessibilità o la possibilità di poter contare su un ulteriore aiuto quando ad esempio il bambino si ammala.

 

Ecco allora che in alcuni casi l’assunzione di una tata può costituire una soluzione che presenta notevoli vantaggi soprattutto nel primo anno di vita in cui il piccolo ancora non socializza con i coetanei e si trova a dover affrontare tappe importanti come la prima pappa, la nanna pomeridiana, i primi passi.

 

Gli aspetti negativi sono soprattutto economici o emergono quando ci si accorge di non aver trovato la persona giusta. Chi almeno una volta nella “caccia alla tata ideale” non ha pensato alla favolosa Mary Poppins?

Michael e Jane in quella dolcissima scena del film in cui cantano la loro inserzione descrivono la babysitter ideale come buona e paziente, sempre allegra e divertente: e senza dubbio è quello che vorremmo anche noi per i nostri bambini, ma non dimentichiamo che, lontani dalle agghiaccianti richieste del Sig. Banks (un esempio di virilità, che tremare li farà… ve lo ricordate?), una tata deve saper dire anche di no e insegnare ai bambini a rispettare le vostre regole.

 

Ma cominciamo dall’inizio, innanzitutto dove si trova la tata ideale?

Possiamo rivolgerci ad una agenzia specializzata dove sicuramente troveremo baby sitter esperte e competenti, ma talvolta il modo migliore è quello di farsi consigliare da amici di cui vi fidate.

Il primo colloquio è un momento fondamentale e decisivo in cui gli aspetti pratici vanno valutati insieme ad una giusta dose di istinto. Potreste avere davanti la baby sitter più competente del mondo ma se non vi è simpatica allora non può funzionare. È indispensabile infatti che tra voi e la persona che si occuperà di vostro figlio per molte ore al giorno si crei un buon rapporto, un sincero feeling che assicurerà la vostra serenità e quella del bambino.

 

Una volta che “a pelle” pensate di aver trovato una persona che vi piace allora esponete con chiarezza i vostri metodi educativi: è importante non solo che la tata rispetti le vostre scelte, ma che in qualche modo le condivida.

Non esitate a farle domande su esperienze e competenze: prime tra tutti, quelle relative alle manovre di primo soccorso. Spiegatele subito di cosa avete bisogno. Se oltre al bambino dovrà occuparsi anche di alcune faccende domestiche, se deve accompagnare il bambino fuori  in auto dovrà avere una patente e un’auto a disposizione. Non sottovalutate nessuno di questi aspetti per non trovarvi in difficoltà più avanti.

 

Una volta accertato tutto questo potete passare a discutere dell’orario. Considerate tutti gli aspetti. Se avete davanti una baby sitter a tempo pieno, una studentessa, una mamma, una signora in pensione. Considerate ad esempio se sia il caso o meno di scegliere una studentessa prossima alla laurea per non rischiare di dovervi ritrovare entro breve tempo a cercare una nuova tata. Se a questo punto credete di avere davanti la persona che state cercando e decidete di assumerla, allora chiedete a tutta la famiglia di rispettarla e darle fiducia.

Dopodichè sarà vostro figlio, dopo un primo naturale  periodo di adattamento, a favi capire se avete scelto o no la tata giusta. Anche se cambia il vento.

 

 


 

Daniela Celli

 

A 9 anni mi sono sentita per la prima volta una viaggiatrice. Oggi ne ho 37, un marito che mi accompagna con passione in giro per il mondo, un figlio di 9 anni cresciuto a pane e viaggi e un adorabile cavalier king. Vivo tra Firenze e il resto del mondo, la valigia sempre pronta e la mente e il cuore rivolti verso la meta e quello che c'è nel mezzo.

Ah, dimenticavo... Racconto le nostre avventure sul mio blog Mammagiramondo.